L’abbandono della taglia 42
Si ritorna a parlare prepotentemente e in maniera giusta secondo me, di queste taglie definite “forti”, le CURVY modelle che senza ombra di dubbio sono vere opere d’arte. Uscite da un quadro di Botero ma con una sensualità spiazzante, hanno disciolto quel dogma legato alla taglia perfetta. La 42! Taglia che negli anni 60 e 70 non veniva neanche contemplata, almeno in Italia. L’icona mediterranea incarnava misure più morbide, più accoglienti. In quei tempi i fianchi erano un punto di forza.
Negli anni 80
c’è stata l’inversione di tendenza, corpi sempre più smagriti per dare quell’immagine di un capo perfetto che solo un manichino poteva rendere. Quindi? Meglio portare delle taglie più comode in passerella oppure portarsi un smagrita bambola snodata? Il dubbio è stato risolto nel momento in cui si è capito che il “fantoccio” non poteva partecipare a lezioni di portamento. Allora via, stringiamo questi corpi come se fossero stati lavati a 60 gradi. Ora il problema era un altro, come convinciamo le future “Fashion Victim” che un corpo che arriva a malapena a 50 kg è un corpo perfetto e in salute? Beh Photoshop ha reso alieni già tanti esseri definiti umani ma bisognava divulgare massivamente quel nuovo stereotipo di bellezza. Pubblicità ingannevole, non di un capo ma prima di tutto di un corpo, il primo senza il secondo non avrebbe dato il meglio di se. Risultato ? Aumento indecente dei casi di anoressia!
Finalmente il nuovo millennio(Curvy)
l’uomo ritorna amante delle curve, delle “CCURVEE” , abbandona quelle ossute, spigolose e false sex symbol. Da sempre amante della carne, delle morbidezze e della sensualità, finalmente si riscopre “amante”. L’immagine latina riaffiora sulle copertine, nelle vetrine e soprattutto sulle passerelle. Forti campagne per la cura dell’alimentazione accompagnano questa era.
L’epoca delle diete, del fitness estremo, dei “bibidoni”, di intrugli vari e unguenti per la cellulite ma nonostante ciò la bellezza traccia un nuovo contorno, un profilo da curvilinee che va contro gli stereotipi della prova costume. A proposito della prova costume, passiamo dai 3 ai 6 mesi di sofferenze con la testa rivolta dal lato opposto della pasticceria, facciamo incetta di ogni tipo di insalata neanche fossimo capre, la pancia talmente piatta che la stessa tartaruga che una volta si trovava lì ha deciso di fare le valigie e poi in spiaggia chi vince? L’Oversizie! Chi fa ombra!
Un consiglio d’amico, non Vi fissate, a noi maschietti piace la pancia un po morbida, con quel fianco pronunciato, quello che si prende bene, siamo “carnivori”, se ci accontentavamo di un osso tanto valeva nascere cane.
Tornando al mondo delle passerelle mi piace regalarvi alcuni dei volti che stanno segnando il cambiamento della “taglia perfetta”:
Alcune di loro hanno deciso di non ricorrere al MakeUp di Photoshop e di mostrarsi esattamente come sono nella vita su questo pianeta. Cariche di inestetismi e imperfezioni. Imperfezioni che rendono una donna unica, umana, non fotocopia di una un’immagine di copertina. Chapeau curvy models!!
Lo spettacolo della donna cannone è terminato,
per voi…
Carmax Twelve – Just 4 Upper Class